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Il messaggio del 02/11/2005 e':

I nostri punti fermi
(Messaggi Medjugorje)

"Figlioli, credete, pregate e amate e Dio vi sarà vicino. Vi donerà tutte le grazie che da Lui cercate. Io sono per voi dono, poichè Dio mi permette di essere con voi di giorno in giorno e amare ognuno di voi con amore infinito. Perciò, figlioli, nella preghiera e nell’umiltà aprite i vostri cuori e siate testimoni della mia presenza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." 25 ottobre 2005

I NOSTRI PUNTI FERMI

Tempo addietro, 250 anni prima di Cristo, il filosofo greco Archimede disse: “Datemi un punto fermo sul quale io possa far leva, ed io solleverò l’universo intero”. In queste parole si celano tanti messaggi. A primo acchito, salta agli occhi il punto fermo come condizione del moto. Tanti sono oggi, tuttavia, i punti fermi sui quali l’uomo fa leva: sui genitori, gli amici, la conoscenza, il danaro, il potere, l’assicurazione, la bellezza e, sempre di più, sulla fortuna, non più intesa come Provvidenza divina, ma come qualcosa che sta “scritto nelle stelle”. Senza punti fermi ben solidi, cadiamo. Lo vediamo nella vita di tutti i giorni. È questo il motivo per cui cerchiamo punti d’appoggio solidi ed affidabili.

Ricordiamoci quel dettaglio del Vecchio Testamento, laddove Aronne sostiene le braccia di un Mosè già stanco e lo incoraggia con la preghiera (cfr. Es. 17, 12). Era il suo sostegno. Se dovessi trasporre questa scena biblica a Medugorje, potremmo facilmente intendere quale sia il punto fermo per il nostro cammino. La Madonna ci accompagna costantemente nel nostro rialzarci dopo una caduta, con l’invito a trovar sostegno nella preghiera, nel digiuno, nella penitenza, in Gesù. Questo punto fermo è stato trovato da tutti coloro che desiderarono gettarsi tra le braccia di Gesù ed abbandonare le sicurezze terrene. Dio sa quanto siamo fragili e deboli: perciò si dona a noi come compagno di viaggio, come pietra portante. Gesù, nell’immagine della costruzione di una casa sulla sabbia, ci avverte della necessità di avere fondamenta solide per edificare. Non possiamo costruire edifici possenti e grandiosi su un terreno insicuro. E questo vale anche per la nostra vita. Poiché, così come c’insegnano le Sacre Scritture, i costruttori s’affannano inutilmente se non è la mano del Signore ad edificare.

Tutti siamo esposti al pericolo di scegliere punti d’appoggio sbagliati e non verificati. Dappertutto si offre una sicurezza falsa, tutti desiderano conquistarsi la nostra fiducia. In questo senso, meraviglioso è l’insegnamento di Paolo nella Lettera ai Colossesi: “Diffidate di coloro che cercano di sedurvi con la propria filosofia o con un falso insegnamento, che si fondano esclusivamente sulla tradizione umana e si richiamano alle forze naturali della terra e non a Cristo”(Col. 2,8).

Sembra che queste parole siano state scritte per i nostri giorni. La gente desidera creare il proprio mondo, dimenticando che Dio a creato loro stessi ed il mondo così com’è. Fin dalla creazione, l’uomo aspira ad esser creatore, contando solo su se stesso. Non sorprende, perciò, l’impotenza del mondo nelle cose più importanti: la pace, la dignità umana, la giustizia… Se troviamo un punto d’appoggio in Cristo, dunque, non mancheremo di avere successo. Dio, proprio per il tramite della Madonna, ha mosso ancora una volta l’umanità. Il messaggio è chiaro: accettare Gesù, e soltanto allora potremo attenderci che il mondo si muova dallo stato di caos ad uno stato di benessere. E ciò vale anche per la nostra esistenza personale. Le cose non cambiano da sole. Impariamo da Gesù, il quale sino alla fine ha cercato il sostegno del Padre, tenendo duro sino all’ultimo. E perciò tu, che ti senti stanco, gravato dai problemi, tradito, deluso, peccatore, affidati a Colui che tutto rinnova e che a tutto dà nuovo impulso.

Fra Mario Knezovic
Medjugorje - Bulletin #215, 26 ottobre 2005




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