Efesini 4,23-24 e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santita' vera.
Romani 12,2 Non conformatevi alla mentalita' di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volonta' di Dio, cio' che e' buono, a lui gradito e perfetto.
Filippesi 2,14-15 Fate tutto senza mormorazioni continua...
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Il messaggio del 05/10/2005 e':
Le nostre aspirazioni
(Messaggi Medjugorje)
Medjugorje, 26 settembre 2005
"Cari figli, con amore vi chiamo: convertitevi; anche se siete lontani dal mio cuore. Non dimenticate: Io sono vostra madre e sento dolore per ognuno di voi che è lontano dal mio cuore, ma Io non vi abbandono. Credo che potete lasciare la via del peccato e decidervi per la santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." 25 settembre 2005
LE NOSTRE ASPIRAZIONI
Accettarsi come creature di Dio: sono parole che sentiamo spesso e sulle quali riflettiamo. In molte occasioni ci sentiamo insoddisfatti di noi stessi. Ci sembra che gli altri siano passati meglio attraverso la creazione e la crescita. Inoltre anche i nostri comportamenti non sono come avremmo voluto che fossero. Spesso siamo insoddisfatti del nostro aspetto, dei nostri interessi, di chi ci circonda … Inoltre ci sembra che neppure lo stesso Dio sia giusto, perché fa sì che il sole splenda e la pioggia cada allo stesso modo su buoni e cattivi. L’insoddisfazione cresce, nonostante sappiamo che, in quanto figli di Dio, siamo stati creati a sua immagine e siamo irripetibili.
Molti scrittori spirituali e maestri sostengono che accettando se stessi e tutto quello che ci accade, inizia un tempo di cambiamento della condizione in cui viviamo. Accettare se stessi non significa rimanere uguali e non cambiare nulla. Accettare se stessi è solo l’inizio del cambiamento al quale aspiriamo. Altrimenti, continueremo a fare girotondo stanchi ed a rimanere nelle stesse posizioni. Così cresce in noi la disperazione, aumenta la disperazione e muore la speranza.
La domanda fondamentale è: A cosa anela il nostro cuore – alle cose terrene o a quelle celesti? I nostri criteri umani non sono quelli divini. Gesù lo ha detto anche a Pietro una volta che cercava di distoglierlo dalla via che passa per la croce e la sofferenza e conduce alla salvezza. Fino a quando nella nostra esistenza rivolgeremo i pensieri e le forze alle cose terrene e aspireremo al mondo e non a Dio e noi stessi, non andremo mai di pari passo con la cosa fondamentale: come siamo agli occhi di Dio ed ai nostri. Pertanto se la nostra insoddisfazione deriva dalle questioni terrene e dai criteri di questo mondo, siamo chiamati a rivolgerci verso cose che trascendono questo mondo effimero. Nella lettera ai Corinzi leggiamo: »Aspirate ai doni maggiori…« (cfr. 1 Cor 12,31).
Nelle nostre aspirazioni si cela anche la nostra personalità. E’ molto importante conoscere le proprie aspirazioni. Cosa vogliamo realmente da questa vita? Cos’è per noi più importante? E’ fondamentale essere belli e ricchi, quando sappiamo che la bellezza è relativa e la ricchezza effimera? Molto più importante di questo è gridare col salmista le proprie aspirazioni: “Signore crea in me un cuore puro e rinnova in me uno spirito degno«.
Cosa dobbiamo fare? Innanzitutto, come Maria, rendere grazie ed osannare Dio. Accettare tutto, ma proprio tutto, quello che Dio vuole da noi, come Maria, Gesù, Giuseppe ed altri modelli della Chiesa. Accettazione non significa accettazione dell’impotenza e del desiderio di cambiare, bensì significa aprire le porte ad una trasformazione radicale nella propria vita. Quando Maria accoglie la volontà di Dio, il bimbo le sussulta in grembo ed Ella genera Gesù. Questo accade a coloro che dicono Sì a Dio. Per noi è lo stesso: ascoltare e capire. Quindi si verifica in noi l’inizio di una vita nuova e più santa, nella quale non contano più le cose terrene, ma quelle celesti. Allora attendiamo la beata speranza e la nuova venuta del Salvatore.
fra Mario Knezovic
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